Nell’anniversario della morte di Adriano Mantovani, il direttore tecnico del CeRVEnE, Raffaele Bove, si
era, e aveva chiesto a tanti colleghi veterinari cosa si può fare ancora per onorare il suo ricordo e per
portare avanti i suoi insegnamenti in maniera attiva: un premio, una Fondazione, un gesto concreto per
stimolare l’attenzione della comunità veterinaria sull’attività professionale, scientifica e politica.
E se Mantovani oggi fosse ancora vivo, cosa avrebbe fatto e voluto?
A quell’appello, tante sono state le risposte di chi lo ha conosciuto, da Barbara Alessandrini a Giuseppe
Cringoli, da Lorella Severino a Joaquin Sánchez de Lollano, da Antonio Salomone a Enrico Bernini, da Sergio Passannanti al figlio Alberto.
Noi continuiamo a raccogliere testimonianze su Adriano Mantovani, con l’augurio di dedicare una giornata
al suo lavoro. Poche settimane fa, abbiamo intervistato alcune figure importanti della veterinaria italiana, raccolte
nel video che oggi vi presentiamo.
“Ricordo quando mi chiese di fare una relazione a uno dei suoi primi corsi all’Istituto Superiore della
Sanità, e di dare indicazioni per l’alimentazione e il ricovero degli animali durante le catastrofi. Ci
fu una partecipazione attiva di tanti colleghi in quel corso e se lo ricordo dopo 40 anni, vuol dire che
ha lasciato qualcosa di importante in me”. (Silvio Borrello – Direttore Generale Sanità Animale –
Ministero della Salute)
“Aveva la capacità di riuscire a capire che la professione veterinaria avrebbe avuto una evoluzione
soprattutto all’interno della società, la visione di quello che sarebbe accaduto nel futuro. Aveva una
visione politica della veterinaria, nel senso più ampio del termine”. (Romano Marabelli, Direttore
Generale OIE)
“Il suo più grande messaggio è stato l’esempio e l’umiltà. La spiga di grano quando è piena, guarda verso
il terreno e solo quando è vuota si inalbera verso il cielo. Mantovani era una persona che aveva la
capacità di guardare in terra, e l’umiltà di costruire una leadership con le persone che lo seguivano.
Penso che dovremmo dedicargli una giornata, che non sia solo un ricordo ma un confronto tra tutti i suoi
discepoli. (Antonio Limone, Direttore Generale IZSM).
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