Nel 2017, la Regione Campania ha istituito il CeRVEnE – Centro Regionale di Riferimento Veterinario per le emergenze non epidemiche. Il CeRVEnE nasce dopo una decennale attività in Campania caratterizzata da formazione, ricerca e comunicazione in materia di emergenze non epidemiche. Lo scopo è affrontare in modo organico ed efficace le problematiche connesse alla gestione delle maxiemergenze in ambito sanitario e veterinario, dando seguito a quanto previsto dalla Regione Campania nell’Azione H.4 del Piano Regionale della Prevenzione . La nascita del CeRVEnE trova il suo momento di grande impulso nel 2010 a Pertosa (Sa), quando si tengono due giornate di studio sulle esperienze veterinarie nella gestione delle emergenze complesse, alla presenza di Adriano Mantovani. In quella occasione fu stilato un documento, oggi ricordato come Il Documento di Pertosa. Alcuni degli obiettivi elaborati durante quel convegno, sono stati ripresi dal Piano nazionale della prevenzione (PNP) 2014- 2019.
Il Piano nazionale della prevenzione (PNP) rappresenta lo strumento fondamentale di pianificazione del Ministero messo in campo dal 2005. Si tratta di un documento di respiro strategico che a livello nazionale stabilisce gli obiettivi e gli strumenti per la prevenzione che sono poi adottati a livello regionale con i Piani regionali. Il PNP 2014- 2018, per mantenere quella che si è rivelata essere la “buona pratica” della pianificazione, decise di dare un’attenzione particolare alla sicurezza alimentare e alla sanità pubblica veterinaria con il suo obiettivo 2.10 “Rafforzare le attività di prevenzione in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria”. I risultati ottenuti sono vari ed efficaci: dalla predisposizione di piani operativi integrati di intervento per la gestione delle emergenze/eventi straordinari allo svolgimento di esercitazioni nazionali e regionali, dall’attivazione di Unità di crisi regionali alla predisposizione di manuali e piani di formazione. Nonostante alcune criticità, il PNP 2014/2019 per le attività su sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria (SPV) è stato utile e ha contribuito al raggiungimento dei LEA.
Nel frattempo, anche a livello mondiale sono stati fatti passi giganteschi, se si considera che il secondo obiettivo del Sustainable Development Goals (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite è: “Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile”.
L’Italia sta giocando un ruolo di primo piano su sanità pubblica veterinaria e della sicurezza alimentare, in ottica di One Health, anticipando dinamiche future e principi universali. Basti pensare al rapporto della Commissione europea FVO “OVERVIEW REPORT ON EMERGENCY PREPAREDNESS AMONG VETERINARY SERVICES FORDEALING WITH NATURAL DISASTERS ” che prende a modello di riferimento l’Italia per le attività sulle emergenze veterinarie. Oppure al Decreto Legislativo n.1 del 2 gennaio 2018: Codice della protezione civile che nell’ all’articolo 1, inserisce la tutela degli animali.
Il Piano Nazionale della Prevenzione, dai suoi esordi a oggi, ha avviato un inarrestabile processo culturale e innovativo per diversi aspetti. Ecco perché, nell’ottica di non rischare di perdere i successi ottenuti e la strada fatta finora, il CeRVEnE sostiene con determinazione l’inserimento nel PNP e nel Patto della salute, del tema delle maxiemergenze collegandolo a quanto già riportato nell’allegato B14 dei LEA, nel PNP 2014/2019 e previsto dall’Agenda 2030 dell’ ONU per lo Sviluppo Sostenibile.
Tale richiesta è sostenuta dal CEMEC (Centro Europeo di Medicina delle Emergenze e Catastrofi) che opera sotto l’egida del Consiglio d’Europa e dell’OMS, dai Direttori dei dipartimenti di medicina veterinaria, dalla Federazione Veterinari, Medici e Dirigenti sanitari, dall’Associazione Medicina delle catastrofi.
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