Gli ultimi decenni hanno visto e continuano a vedere una costante – oltre che preoccupante – crescita di numerose emergenze sanitarie dovute a malattie di vario tipo sia a livello nazionale che internazionale, a queste si va ad aggiungere una “nuova” minaccia derivante dal fenomeno del bioterrorismo che vede l’uso di agenti batteriologici su larga scala allo scopo di produrre rischi sanitari di notevole entità. Queste nuove emergenze destano non poca preoccupazione alla comunità scientifica internazionale tanto che l’Organizzazione mondiale della Sanità ha prodotto un importante documento che spiega dettagliatamente gli aspetti sanitari derivanti da un attacco bioterroristico indotto con armi batteriologiche e chimiche a carattere globale.
L’Italia, per far fronte a queste minacce, nel 2004 ha istituito il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM), uno strumento tecnico-scientifico basato sulla prevenzione sanitaria che funge da trait d’union tra il Ministero della Salute italiano e le Regioni e Province autonome, utile alla gestione delle attività di prevenzione, sorveglianza e contrasto – tramite una risposta tempestiva – alle emergenze sanitarie di carattere pubblico e ai pericoli legati al bioterrorismo.
Il CCM è stato istituito dalla legge n. 138 del 26 maggio 2004 e disciplinato dal decreto ministeriale del 18 settembre 2008, il suo establishment è ospitato presso la Direzione generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute che, con il suo direttore generale, garantisce il supporto operativo alla realizzazione dei progetti prodotti dal CCM.
Le attività svolte sono basate su un programma predisposto con una cadenza annuale, presentato entro il 30 giugno di ogni anno, basato sulla scorta delle priorità individuate dal Comitato strategico del CCM in relazione al rafforzamento delle azioni preventive in ambito nazionale e infine approvato con decreto del ministro della Salute.
Per operare su un terreno scientifico di così vasta portata, il Centro necessita di una struttura organizzativa ben definita, composta da un organigramma operativo specifico che prevede varie figure scientifiche di importanza fondamentale: un direttore operativo, rappresentato dal direttore generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute, un comitato strategico ed un comitato scientifico.
Le figure descritte hanno uno scopo strategico ben preciso che concerne l’attuazione del programma delle attività annuali del CCM messo in atto tramite una serie di progetti che contemplano una proficua collaborazione con le Regioni, con le sue strutture sanitarie, con i coordinamenti interregionali della prevenzione e con vari enti come l’Istituto Superiore di Sanità, gli istituti zooprofilattici sperimentali, l’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro, le università e gli IRCCS.
Tali progetti prevedono una forte collaborazione delle Regioni e delle loro autorità sanitarie basandosi su azioni specifiche che vanno dalla verifica dei piani di sorveglianza, dei programmi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria e dei programmi di valutazione della performance sanitaria, al supporto dei sistemi nazionali di allerta e risposta rapida, anche con riferimento al bioterrorismo e al potenziamento di una rete con altre realtà istituzionali analoghe europee e internazionali.
Il comitato strategico del CCM è presieduto dal Ministro della Salute, da un vicepresidente – rappresentato dal coordinatore degli assessori regionali alla sanità – e vede la partecipazione attiva del Segretario generale del ministero della Salute, di due assessori regionali alla sanità, nominati dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni, di un rappresentante del dipartimento della protezione civile, del direttore operativo del CCM, del presidente dell’Istituto superiore di Sanità, del presidente del Consiglio superiore di Sanità e di un rappresentante del ministero degli Affari Esteri.
La funzione del Comitato strategico è quella di definire le priorità di intervento da seguire, adottare il programma annuale di attività del CCM da sottoporre all’approvazione del ministro, approvare la relazione sull’attività svolta dal CCM nell’anno precedente e definire le linee generali sulla diffusione delle informazioni e sull’attività di aggiornamento e di formazione di tutte le figure coinvolte.
Il comitato scientifico del CCM invece, è presieduto dal direttore generale della direzione generale della prevenzione del ministero della Salute, coadiuvato da tre esperti designati dal ministero della Salute e da altri tre esperti designati dalla conferenza Stato-Regioni; la sua funzione concerne la valutazione della proposta di programma delle attività annuali del CCM e l’approvazione dei progetti predisposti dal direttore operativo.
Le operatività dei due comitati sono strettamente connesse, prevedono infatti una sinergia collaborativa molto intensa che forma la struttura del flusso operativo del CCM: il direttore operativo una volta stilato il programma lo trasmette alle Regioni, all’ISS, all’Ispesl e all’Agenas affinché possano fornire il loro contributo in merito, tramite l’invio di “lettere d’intenti” che saranno vagliate dal comitato scientifico del CCM. Le proposte ritenute interessanti verranno prese in considerazione e verrà chiesto a chi le ha presentate di fornire anche i relativi progetti esecutivi che verranno esaminati dal comitato scientifico e, se valutati positivamente, sottoposti poi al comitato strategico per la scelta definitiva.
La prevenzione sanitaria quindi risulta essere, ancora una volta, strumento di fondamentale importanza per far fronte ai vari eventi emergenziali che potrebbero minare la salute pubblica nazionale e internazionale, fungendo da solido, valido e spesso anche unico strumento di difesa.
Mose’ Alise
Medico veterinario – Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno
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