Descrivere quanto fatto dal Rotary nelle emergenze a partire dal 1905, anno di costituzione, risulta molto difficile, anzi impossibile, perché il Rotary è la più grande e diffusa associazione umanitaria mondiale, un global network of community volunteers, che annovera oltre 1,2 milioni di soci, che si riuniscono in più di 35.000 club, raggruppati in 530 Distretti, presenti in quasi tutti i Paesi del mondo. Il Rotary affratella uomini e donne di ogni cultura, razza, ideologia politica e confessione religiosa, che condividono gli stessi valori di solidarietà umana, accomunati dagli stessi principi etici nella vita professionale e sociale, che si impegnano a servire – ad essere cioè utili agli altri – al di là di ogni interesse personale nell’ottica di promuovere processi sociali, senza cadere nel filantropismo o fermarsi a forme di assistenzialismo. “ Service above yourself “ è per l’appunto il motto identificativo del Rotary.
Nel 1997 fu la prima organizzazione non governativa con sede in un Paese non africano a stabilire rapporti ufficiali con l’Unione Africana, ha rappresentanti in molte agenzie della Nazioni Unite ( FAO, Un-Habitat, IFAD, ecc. ) con un proprio ufficio nel palazzo delle Nazioni Unite a New York. Per la realizzazione dei progetti umanitari, dai service locali alle iniziative globali, il Rotary si avvale della Rotary Foundation, che è un’associazione senza fini di lucro a cui confluiscono i versamenti e/o i contributi dei Clubs, di enti, di istituzioni, di non rotariani.
La Rotary Foundation è oggi uno dei più efficienti organismi privati di sostegno a Paesi in via di sviluppo, a popolazioni in difficoltà. La principale agenzia di rating americana delle organizzazioni di beneficenza, Charity Navigator, ha assegnato alla Fondazione la valutazione massima di quattro stelle per la grande efficienza nell’amministrazione finanziaria con il solo 6% di costi di gestione dei fondi affidati, molto meno di quanto altre grandi organizzazioni impiegano per agire nel campo degli aiuti umanitari. La Rotary Foundation ha finanziato il più grande progetto umanitario realizzato dal Rotary: l’eradicazione della poliomielite nel mondo.
Il progetto “ POLIO PLUS “, nasce nel 1985 da un’idea di un italiano, Sergio Mulitish di Palmenberg e del suo club , il Rotary Club Treviglio e Pianura Bergamasca. A quei tempi la polio era endemica in 125 nazioni e si diagnosticavano quasi 350.000 casi all’anno, una vera emergenza sanitaria globale .
In tutti questi anni, i rotariani sono andati in tutti i Paesi per vaccinare i bambini, andando di casa in casa, bussando alle porte di città, bidonville e villaggi rurali. Ma accedere a queste case non è stato facile, come non è stato facile raggiungere a piedi o a dorso di animali i villaggi situati nelle zone impervie. Ogni luogo era buono per vaccinare i bambini: su una motoretta in braccio ai genitori, su un treno, nelle rovine di una abitazione distrutta dai bombardamenti, di nascosto dietro un mezzo blindato. Spesso i volontari sono stati scortati da militari per poter vaccinare perché minacciati di morte dall’etnia perdente o da gruppi di miliziani, nonostante cio’ i rotariani nel Pakistan, Afganistan, Nigeria e Somalia sono stati oggetto di molteplici attacchi armati , alcuni purtroppo mortali.
Pur con tutte le difficoltà incontrate e le problematiche legate alla logistica, sono stati vaccinati 2,5 miliardi di bambini e raccolto fondi per oltre 2 miliardi di dollari. Il 25 agosto 2020 si è raggiunto un altro grande risultato, l’Africa è stata dichiarata “ polio free “ . Attualmente la malattia è presente solo in Pakistan ( 147 casi ) ed Afganistan ( 29 casi ) , dove l’atteggiamento culturale , la radicalizzazione religiosa, le esigenze di controllo dei talebani e di altri gruppi militanti ostacolano non poco l’opera dei vaccinatori.
Il progetto umanitario ha ridotto l’incidenza della malattia del 99,9 % e salvato milioni di vite umane. Basta veramente poco per l’eradicazione della poliomielite a livello globale.
Il Rotary è anche supporto fondamentale per i sopravvissuti alla polio che non possono permettersi le spese mediche.
Con l’esplosione della pandemia causata dal Covid-19, il Rotary italiano ha immediatamente iniziato a rispondere alle richieste di aiuto arrivate da strutture ospedaliere, Protezione civile, RSA, ma anche affrontando le realtà coinvolte di conseguenza, come mense sociali o istituti scolastici di ogni ordine e grado.
Di fronte allo stato di emergenza causato dal virus , il Rotary è intervenuto con un’azione comune realizzando il progetto “Prevention to defeat the covid-19 pandemic” , con un impegno di 1,5 milioni di euro , finanziato dalla Rotary Foundation, dai 13 Distretti rotariani italiani insieme a 5 distretti di paesi asiatici ( Giappone, Guam, Micronesia, Marianne del Nord, Palau ) , a 4 distretti nord americani ( Minnesota, Florida, Pennsylvania, North Carolina ) , al Rotary Club Zug – Zugerland ( Svizzera ). Sono stati donati ad ognuno dei 28 ospedali italiani prescelti due gate con termoscanner, una unità di triage specialistica con telemedicina ed una barella ad alto biocontenimento.
Oltre a cio’, i 900 Rotary Club italiani hanno realizzato a livello locale altre attività di sostegno nella lotta anti-Covid-19 per oltre 6,1 milioni di euro, portando l’impegno del “ Sistema Rotary Italia ” a circa 7,6 milioni di euro investiti solo nel nostro Paese.
Dal 2012 per i progetti umanitari in caso di disastri naturali, il Rotary ha come partner Shelter box, che fornisce alloggi di emergenza ed altri articoli di prima necessità alle famiglie, che hanno perso le loro case durante le calamità naturali.
Shelter box è una organizzazione umanitaria internazionale che offre assistenza, protezione e dignità alle popolazioni colpite da calamità naturali attraverso la distribuzione di un “ Kit per la sopravvivenza “ denominato “ Shelter box “ (foto 7), che contiene una tenda per la sopravvivenza per un nucleo familiare di 10 persone rimaste senza tetto, tappeti per il suolo, coperte, scaldavivande multi combustibile, utensili da cucina, taniche, kit per la potabilizzazione dell’acqua, attrezzi ( sega, accetta, badile, corde ), reti anti-insetti, pacchetto passatempo per bambini.
Nel 2019 Shelter box è intervenuta in 9 Paesi per far fronte a 11 disastri e distribuito 145.000 shelter box.
La partneship si estende ben oltre il supporto finanziario, infatti circa 1000 rotariani sono coinvolti con Shelter box come volontari o come membri delle squadre dei soccorsi.
Altro grande capitolo del service rotariano sono i terremoti.
A seguito del terremoto dell’Umbria del 2009, il Rotary si è impegnato per 4,5 miioni di euro per ricostruire la facoltà di ingegneria dell’Aquila; nel 2019 è stato consegnato il corpo A, primo edificio dell’Ateneo Aquilano tornato attivo ( foto 9).
Nel 2016 è stato realizzato il progetto “ Fenice “ per le regioni che sono state in quell’anno interessate dal terremoto, in quale prevedeva la realizzazione di alcuni centri multifunzionali con servizi di tutoraggio imprenditoriale ( consulenza organizzativa, commerciale, fiscale, legale, contrattuale ), di sostegno per agevolare il credito iniziale finalizzato al consolidamento e all’avvio delle imprese ( microcredito garantito dal Rotary ), di marketing territoriale mediante una piattaforma informatica per la diffusione e vendita di prodotti e-commerce.
L’8 luglio 2016 è stato sottoscritto tra i Distretti rotariani italiani ed il Dipartimento della Protezione Civile un protocollo d’intesa con l’obiettivo di promuovere la conoscenza dei rischi e, più in generale, dei temi della protezione civile e collaborare con le istituzioni alle attività di formazione ed informazione di cittadini ed operatori.
In base a tale accordo, il Rotary si impegna ad istituire, in ogni Distretto, una “ Unità di Protezione Civile “.
Queste Unità assicureranno, in raccordo con Regioni e Comuni, supporto alla Protezione Civile nei diversi ambiti professionali, sia in “tempo di pace” sia in emergenza. In particolare, potranno collaborare alle attività di comunicazione e di informazione a favore della popolazione e all’opera di diffusione delle conoscenze di protezione civile in ambito scolastico.
Il Dipartimento, dal suo canto, favorirà la partecipazione del Rotary alle attività individuate e promuoverà, al contempo, una partecipazione attiva dei soci anche attraverso iniziative formative dedicate.
L’impegno di promuovere a tutti i diversi livelli territoriali la cultura della prevenzione mira a far fare un salto culturale ed a contribuire a costruire comunità resilienti.
Il Rotary è parte del sistema di Protezione Civile.
Questa necessità di agire in fase preventiva era fortemente sentita, gia’ nel 2016-2017 in Campania fu organizzato dal Rotary Club Caserta Terra di Lavoro 1954, presidente Giustino De Iorio, un corso di formazione per tecnici rotariani in Protezione Civile con la collaborazione della Fondazione MIDA e dell’Osservatorio Permanente sul Dopo Sisma.
Il Rotary Club Nola Pomigliano d’Arco, costituito nel 1979, di cui mi onoro esserne socio e di esserne stato presidente nell’anno rotariano 2016/2017, in tutti questi anni ha realizzato moltissimi service a livello locale con particolare attenzione alla valorizzazione del territorio, ai problemi sociali, alla prevenzione delle malattie, al disagio giovanile, alla promozione della cultura, a ridurre l’inquinamento, alla promozione della cultura e partecipato a molti progetti internazionali di prevenzione delle malattie, di alfabetizzazione, di lotta alla sete, soprattutto in Africa ed India. Ha pubblicato quattro libri “ Una finestra sul territorio “, “ I Gigli di Nola “,“ Argomenti vari di medicina “, “ Saperi e sapori del mare del Nord in terra vesuviana “.
Nel 2017 il Club è stato il coordinatore del progetto “ Diamo un’occhiata con il Rotary “ per la prevenzione della degenerazione maculare senile, che ha visto la partecipazione di 33 Rotary Club e 17 Rotaract Club. Realizzato nelle Regioni della Campania, Calabria e Basilicata ( territorio di Lauria ), ha interessato 11 province ( Avellino, Caserta, Benevento, Napoli, Salerno, Potenza, Catanzaro, Crotone, Reggio Calabria, Cosenza, Vibo Valentia), e 228 comuni per complessivi 2 milioni di abitanti con il coinvolgimento di 800 volontari. Sono stati eseguiti quasi 18.000 test di Amsler ed individuato 357 persone affette dalla patologia in fase iniziale, che ha consentito un risparmio di 8,5 milioni di euro al Sistema Sanitario Nazionale e di evitare i disagi fisici e psichici che tale malattia provoca nella fase avanzata.
Il Rotary non si impegna solo quando ci sono grandi eventi disastrosi ma offre ogni giorno un servizio umanitario per le comunità di tutto il mondo, non dimenticandosi di nessuno per far sì che nessuno resti indietro, a qualsiasi latitudine o longitudine viva.
Nel mondo ogni giorno si aprono tanti nuovi capitoli per il Rotary perché il mondo cambia ed è necessario cambiare con lui.
Articolo di
Dott. Alfredo Pecoraro
Past President Rotary Club Nola Pomigliano d’Arco (NA)
Dirigente veterinario ASL Napoli 3 Sud
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