Firmato il nuovo protocollo per gli adempimenti necessari all’attivazione ed al funzionamento del CERVENE Centro Regionale di Riferimento per la Prevenzione e gestione delle emergenze, valido fino al 2025. Cambia anche il nome. Il CERVENE sarà Centro Regionale di Riferimento per la Prevenzione e gestione delle emergenze: dove la “C” sta per cambiamento climatico, la “E” per economia circolare, la “R” per risorse idriche, la “V” per vita sott’acqua e sulla terra, la “E” per energia pulita, la “N” per no povertà e la “E” per educazione.
Il cambiamento del nome non è solo un aspetto formale, ma nasce dalla convinzione che la prevenzione e, poi, la gestione delle emergenze in sanità pubblica sono multi, inter e transdisciplinari. In quest’ottica i Dipartimenti di Prevenzione hanno un ruolo fondamentale per l’approccio “One Health”.
In considerazione di quanto proposto, anche il Piano Nazionale della Prevenzione 2020/2025 ha previsto di rafforzare le capacità adattive e la risposta della popolazione e del sistema sanitario nei confronti dei rischi per la salute, associati ai cambiamenti climatici e agli eventi estremi e alle catastrofi naturali.
Il programma quinquinnale del Cervene fino sal 2025 sarà improntato sull’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile con riferimento ai 17 Obiettivi “Sustainable Development Goals, SDGs”; in particolare, approfondiremo l’obiettivo 13 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, che prevede di “rafforzare in tutti la capacità di ripresa e di adattamento ai rischi legati al clima e ai disastri naturali”.
In merito a questa tematica, con il protocollo approvato nella seduta di Giunta del 25/11/2020, è stata istituita un’area fondamentale nel Cervene: la IV AREA denominata “Emergenza api ed insetti impollinatori” che promuoverà il riconoscimento dell’Apicoltura come “Servizio Ecosistemico” oltre che agronomico, attivando la formazione continua e l’aggiornamento professionale in apicoltura, i protocolli operativi per la gestione degli spopolamenti e morie delle api, la realizzazione di progetti di ricerca specifici sulle malattie dell’alveare e sui casi di morte improvvisa e di spopolamento degli alveari.
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