di Alessandra Tesone
Nel weekend del 15 e 16 Ottobre si è tenuto il secondo appuntamento organizzato dal CeRVEnE e dal CRIPAT dedicato alla formazione dei Volontari di Protezione civile, in igiene, sicurezza alimentare e gestione degli animali in un’area d’accoglienza. Il CeRVEnE ha sottolineato l’importanza del concetto “one health”, invitando figure professionali rappresentative degli ambiti coinvolti in situazioni di emergenza.
La formazione del personale volontario ha rappresentato il punto chiave delle due giornate, con un susseguirsi di stimoli sia teorici che pratici ed approfondimenti sui temi di competenza dei relatori. In questo modo, l’esperienza delle figure intervenute ha messo in luce importanti aspetti di natura pratica difficilmente tangibili con la classica formazione.
Durante la prima giornata la Sanità Alpina dell’Associazione Nazionale Alpini ha fornito focus su gestione ed approvvigionamento nel caso di un campo in località disagiate. Il dott. Stefano Foschini ed il dott. Oscar Battaglia, in rappresentanza dell’Associazione, hanno messo a disposizione dei volontari della Protezione Civile le conoscenze maturate sulle criticità più frequenti all’interno dei campi. Le esperienze del campo di accoglienza GIMCA sono state un fertile terreno di discussione, non soltanto per la gestione ma soprattutto per la prevenzione di problematiche che possono presentarsi sia nella fase di allestimento che nelle fasi successive.
Un importante spunto di riflessione è stato poi fornito dal dott. Carlo Saffioti, anch’egli appartenente alla Sanità Alpina, riguardante questa volta le difficoltà psicologiche e psichiatriche indissolubilmente legate alla condizione emergenziale, sia per le vittime reduci di aver visto distrutta la propria casa o di aver perso i propri cari, che per i volontari che vivono a loro volta un forte disagio a contatto con realtà estremamente difficili e dolorose.
Anche l’IZS del Mezzogiorno di Portici è stato coinvolto nella sensibilizzazione dei partecipanti verso i contaminanti ambientali. La dott.ssa Coppola, in rappresentanza del suo gruppo di ricerca, ha infatti presentato il nuovo progetto di monitoraggio dei contaminanti ambientali nelle corti di lavoratori. Idealmente legato al precedente progetto “SPES”, il nuovo programma si concentra sui gruppi di lavoratori principalmente esposti agli inquinanti. “SPEL”, coinvolto in un più ampio programma regionale, è in fase di reclutamento e conta nei prossimi mesi di riuscire a fornire una valutazione dei gruppi di lavoratori a rischio, basata sullo screening dei partecipanti volontari, principalmente dell’industria conciaria, agricoltori, pompieri, addetti delle lavanderie ed altre figure professionali a contatto con noti inquinanti.
Sono seguite le dimostrazioni pratiche in ambito di rianimazione cardio-polmonare dell’Associazione Onlus Carmine Speranza, che ha fornito una panoramica sul primo soccorso con e senza l’ausilio del defibrillatore portatile. I volontari della Protezione Civile ed i partecipanti al corso di perfezionamento hanno potuto approfondire l’approccio sia ad un adulto che ad un bambino in una situazione di arresto cardiopolmonare e le relative manovre di rianimazione da attuare in sicurezza nell’attesa di soccorso medico. Non è mancata la possibilità di fare pratica sui manichini antropomorfi messi a disposizione sotto la guida esperta dei due volontari.
La delegazione dell’ASL di Salerno ha poi esplorato i temi di sicurezza alimentare, gestione dei magazzini alimentari e disinfestazione dei campi. L’approfondimento iniziale ha riguardato allestimento delle cucine da campo e la gestione delle derrate alimentari, con particolare attenzione alle problematiche che possono nascere in situazioni emergenziali. In questo contesto sono state particolarmente interessanti le discussioni sulle diverse diete alimentari, intolleranze ed allergie, con relative problematiche di possibili contaminazioni in fase di lavorazione e somministrazione. Le criticità in cucine da campo sono state valutate non solo dal punto di vista degli alimenti, ma anche da un problema spesso sottovalutato, gli infestanti magari già presenti ma fortemente attirati da una non corretta igiene e cattivo stoccaggio e smaltimento dei rifiuti.
A tal proposito le nozioni di pest management del dott. Grieco hanno fatto luce sulle migliori pratiche da adottare non solo nella cucina ma nell’intero centro di accoglienza al fine di evitare contaminazioni, malattie ed ulteriori disagi degli occupanti. Nozioni rese tangibili nella seconda giornata, in occasione delle attività pratiche presso la mensa della scuola primaria.
Il coinvolgimento di tutti gli attori multi-territoriali per le attività di prevenzione, cardine dell’approccio promosso dal CeRVEnE per resilienza e circolarità nella mitigazione dei rischi, ha trovato spazio nell’esposizione dell’Agenda 2030. La dott.ssa Iannaccone ha presentato quindi il corso di formazione legato ai 17 obiettivi dell’agenda per la diffusione delle pratiche di prevenzione sostenibile.
La seconda giornata ha visto protagonista la partecipazione del CRIPAT che ha ripreso il discorso sui principi fondamentali della sicurezza per la produzione dei pasti e sicurezza nutrizionale in aree di accoglienza. Il team rappresentato dalla dott.ssa Vairano, dott. Rice. dott.ssa Vallone e dott. Grossi, ha proposto un approccio multidisciplinare per la valutazione e gestione complessiva delle criticità, approfondendo temi logistici e riallacciandosi a patologie da alimenti, approvvigionamento e somministrazione, in ottica congiunta. Le diverse aree di competenza hanno messo in luce la complessità dell’ecosistema all’interno di un centro, e quanto l’approccio multidisciplinare sia necessario.
I temi toccati sono quindi stati molteplici, ed hanno coinvolto tutti gli ambiti della vita degli occupanti e dei volontari, con particolare attenzione all’ambito che ruota attorno alle cucine della struttura. Sono state fornite chiare linee guida ai volontari, alle quali attenersi durante il servizio, con la consapevolezza che una situazione di emergenza possa nelle fasi iniziali far disattendere determinati standard, senza però mai mettere a rischio la salute.
L’esperienza pratica del pomeriggio nelle mense della scuola dell’infanzia “A. Mozzillo” ha evidenziato tutte le discrepanze che possono esserci tra una situazione ideale e quella emergenziale, soprattutto durante l’allestimento iniziale. Le esperienze dei volontari della Protezione Civile sono state un ottimo punto di partenza per instaurare una proficua discussione sulle migliori pratiche da adottare, e su come si possa migliorare la condizione in un campo partendo proprio da appropriate linee guida in cucina.
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