Secondo quanto riporta Quotidiano Sanità, il Ministero della Salute, come già anticipato dal ministro Speranza, è pronto a cambiare volto prevedendo 14 Direzioni Generali di cui diverse sono del tutto nuove.
La bozza del nuovo decreto prevede, tra l’altro, due direzioni, che interessano direttamente le attività del Cervene: la Direzione generale per le emergenze sanitarie e la Direzione generale salute e ambiente.
Nello specifico il Decreto prevede quanto segue:
La Direzione generale per le emergenze sanitarie si articola in uffici dirigenziali di livello non generale e svolge le seguenti funzioni:
a) prevenzione, monitoraggio e contrasto delle emergenze sanitarie causate da patologie epidemico pandemiche o da agenti chimici, nucleari o radioattivi;
b) prevenzione e contrasto del terrorismo biologico, chimico, nucleare e radiologico e relative attività di prevenzione connesse alla protezione civile;
c) predisposizione e aggiornamento dei piani sanitari di emergenza di competenza del Ministero, nonché delle sezioni dedicate all’emergenza dei piani di prevenzione di competenza del Ministero, in collaborazione con le Direzioni competenti;
d) predisposizione e mantenimento delle misure organizzative, operative e logistiche di pronta risposta sanitaria alle emergenze sanitarie secondo le migliori pratiche raccomandate a livello internazionale;
e) ricognizione dei fabbisogni e formulazione degli indirizzi operativi per il reperimento delle risorse umane e strumentali e per l’approvvigionamento dei dispositivi medici, dei farmaci e dei vaccini necessari al contrasto delle emergenze sanitarie, con facoltà di stipulare appositi protocolli con le associazioni di categoria;
f) promozione e organizzazione delle attività di formazione ed esercitazione previste dai piani di emergenza a livello nazionale e regionale;
g) indirizzo, coordinamento e supporto dei sistemi sanitari regionali nel contrasto alle emergenze sanitarie;
h) attività di prevenzione connessa alla protezione civile e di difesa civile nei casi di emergenza sanitaria, in raccordo con il Sistema nazionale di protezione civile e le Amministrazioni competenti;
i) supporto all’esercizio dei poteri di ordinanza contingibile e urgente del Ministro della salute;
j) organizzazione e svolgimento delle attività propedeutiche alla concessione di aiuti economici da parte del Ministero e alla gestione di pertinenti fondi solidali, nazionali ed europei, previsti per far fronte alle emergenze sanitarie, nonché controllo e di monitoraggio dell’attuazione delle misure.
La Direzione generale Salute e ambiente si articola in uffici dirigenziali di livello non generale e svolge le seguenti funzioni, nell’ambito del Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici (SNPS):
a) indirizzo, programmazione e monitoraggio, anche mediante la predisposizione di apposite direttive, delle attività di prevenzione e di controllo dei rischi sanitari associati direttamente e indirettamente a determinanti ambientali e climatici, anche derivanti da cambiamenti socioeconomici, valorizzando le esigenze di tutela delle comunità e delle persone vulnerabili o in situazioni di vulnerabilità, in coerenza con i principi di equità e prossimità;
b) prevenzione universale delle esposizioni ad agenti chimici, fisici, biologici e psicosociali nell’ambiente naturale, nell’ambiente di vita, nelle acque destinate al consumo umano e nell’ambiente di lavoro;
c) definizione di un modello di sanità pubblica improntato ai principi della “One health” e focalizzato sul monitoraggio dell’esposizione a inquinanti ambientali con conseguenze dannose per la salute;
d) individuazione, caratterizzazione e indagini sullo stato sanitario delle aree a rischio inquinamento;
e) valutazione del rischio sanitario nei siti inquinati, individuazione degli interventi di natura sanitaria per il possibile riutilizzo e bonifica;
f) predisposizione e monitoraggio delle linee di intervento intersettoriali di prevenzione e ricognizione dei bisogni sanitari delle popolazioni residenti nei Siti di interesse nazionale;
g) disciplina delle acque minerali, termali e di sorgente;
h) disciplina delle acque di balneazione e gestione del relativo portale;
i) aspetti igienico-sanitari ed epidemiologici correlati alla qualità dell’aria outdoor e indoor, alla contaminazione del suolo e al ciclo di gestione dei rifiuti;
j) analisi degli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute;
k) promozione della salute e degli stili di vita corretti, anche nell’ottica di invecchiamento attivo e di prevenzione delle malattie cronico-degenerative;
l) attuazione del Regolamento (CE) n. 1907/2006 concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), con funzioni di Autorità nazionale;
m) analisi degli aspetti igienico sanitari relativi ai prodotti di consumo di tipo non alimentare e partecipazione all’European Rapid Alert System for non-food consumer products Rapex;
n) biotecnologie con particolare riferimento al loro impiego e alle procedure autorizzative concernenti attività riguardanti microrganismi geneticamente modificati;
o) promozione e sostegno dell’informazione pubblica in materia di salute e ambiente;
p) prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, ivi incluse le altre competenze sanitarie in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro previste dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e successive modificazioni;
q) rapporti e vigilanza tecnico-funzionale sull’Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro, limitatamente alle funzioni concernenti la tutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro.
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