Il suggestivo scorcio sullo stretto offerto dal Policlinico A.O.U. “G. Martino” di Messina ha accompagnato, lo scorso 24-25 Giugno, il XX Congresso Nazionale dell’AIMC, Associazione Italiana di Medicina delle Catastrofi. L’importante momento di confronto si è posto come obiettivo l’individuazione di modelli virtuosi per l’elaborazione di linee guida e raccomandazioni per la gestione delle maxi-emergenze, chiamando in causa esperti e figure professionali di livello nazionale tra medici, medici veterinari, infermieri, psicologi ed altri attori del settore.
L’importanza del ruolo degli enti territoriali a supporto degli ospedali in caso di eventi catastrofici è stata sottolineata dal Dott. Consolato Malara, presidente di questa XX edizione, e l’esperienza di due anni di pandemia insieme alla condivisione di modelli “virtuosi” da parte dei relatori hanno gettato le fondamenta per far fronte alle nuove sfide che ci troveremo ad affrontare.
Anche la Dott.ssa Carola Martino, presidente AIMC, ha individuato in multidisciplinarità ed integrazione dei punti chiave nella preparazione alla gestione delle maxi-emergenze. Infatti, proprio la collaborazione tra le varie componenti del soccorso e tra i diversi enti è stata promossa durante gli incontri.
Prima della sessione pomeridiana, che ha visto l’area medica dividersi da quella medico veterinaria durante la quale è intervenuto il CeRVEnE, anche il momento del pranzo ha permesso di addentrarsi nelle dinamiche emergenziali in prima persona. All’esterno del Policlinico è stata, infatti, allestita una cucina da campo, permettendo a tutti di familiarizzare con i moduli ristorazione.
Entrati nel vivo della sessione pomeridiana, dedicata all’area medico veterinaria, si è dato spazio inizialmente all’esperienza di alcuni dei principali protagonisti a livello nazionale nella redazione di linee guida per la gestione di eventi catastrofici.
In questo contesto, si è inserito l’intervento della Dott.ssa Tecla Toscano, dirigente veterinario per il CerVEne all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno. L’intervento ha trattato dei Livelli Essenziali di Assistenza, del Piano nazionale della prevenzione e piano delle performance quali strumenti di pianificazione nell’ambito della gestione delle emergenze. La nuova normativa, con il DPCM del 12 gennaio 2017, individua tra i nuovi LEA nel piano B14, la gestione delle emergenze da fenomeni naturali o provocati (climatici e nucleari, biologici, chimici, radiologici), attraverso la comunicazione alla popolazione e alle istituzioni in merito alle ricadute sulla salute, la predisposizione di piani e protocolli operativi in accordo con altre istituzioni coinvolte, la partecipazione all’attività delle unità di crisi. Mentre nel Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2019, la centralità della formazione in corso di gestione delle emergenze era conservata, nel nuovo PNP viene messa in maggiore risalto la gestione One Health a discapito di quella prettamente connessa con la gestione delle emergenze da fenomeni naturali e climatici.
Un accenno è stato fatto al ruolo fondamentale degli IIZZSS nel neonato Sistema Nazionale di Prevenzione Salute dai Rischi ambientali e climatici quale Supporto e collaborazione per la parte epidemiologica, ed è stato affrontato il tema del Piano della Performance quale strumento di orientamento delle azioni e dei comportamenti sia dei dirigenti che del personale sanitario, in particolare con l’esempio encomiabile di quello della Asl di Salerno che ha elaborato dei manuali della prevenzione per quanto riguarda il rischio idraulico, vulcanico e il rischio incendi.
Dall’esperienza dell’AIMC si auspica una collaborazione tra medicina veterinaria e le altre branche della sanità anche con un documento unico che possa costruire nel nostro paese una rete di operatori che si interessano di prevenzione e previsione per la mitigazione dei rischi correlati alla problematica climatica ed ambientale.
Il Piano Nazionale della Prevenzione, dai suoi esordi a oggi, ha avviato un inarrestabile processo culturale e innovativo per diversi aspetti. Ecco perché, nell’ottica di non rischiare di perdere i successi ottenuti e la strada fatta finora, il CeRVEnE ha sostenuto anche durante il Convegno, l’inserimento nel PNP e nel Patto della salute, del tema delle maxi-emergenze collegandolo a quanto già riportato nell’allegato B14 dei LEA, nel PNP 2014/2019 e previsto dall’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile. Tale richiesta è sostenuta dal Centro Europeo di Medicina delle Emergenze e Catastrofi (CEMEC) che opera sotto l’egida del Consiglio d’Europa e dell’OMS, dai Direttori dei dipartimenti di medicina veterinaria, dalla Federazione Veterinari, Medici e Dirigenti sanitari, dall’Associazione Medicina delle catastrofi.
Durante la giornata, il CeRVEnE, grazie alla Dott.ssa Alessandra Tesone, ha inoltre illustrato l’esperienza di formazione dei volontari di Protezione Civile, portando come modello il calendario di incontri che in Campania ha coinvolto diverse sezioni e associazioni del sistema. È stata presentata l’organizzazione del corso che ha fornito ai volontari nozioni teorico pratiche, per affrontare emergenze non epidemiche, tenendo alta l’attenzione su temi di sicurezza alimentare e diete speciali, di gestione degli animali in un campo d’accoglienza, disinfezione e Pest management.
L’appuntamento di confronto offerto dal XX Congresso è terminato col coinvolgimento di tutti i relatori e del pubblico in un proficuo scambio di idee volto a promuovere collaborazione e continuo miglioramento.
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