“Allevare il Cratere. Storie di pastori e allevatori dal 1980 a oggi”, il Rapporto 2022 dell’Osservatorio sul dopo sisma, è il risultato del progetto di ricerca “Zootecnia, produzioni e trasformazioni in Irpinia dopo il 1980” sostenuto dal
CeRVEnE, dall’Osservatorio sul dopo sisma e dalla Fondazione MIdA con il contributo della UOD Prevenzione e Sanità Pubblica della Regione Campania.
La ricerca mira a realizzare una ricognizione sul territorio del Cratere attraverso il confronto con istituzioni e mediatori locali, la mappatura e l’esame di case histories, una selezione di “buone pratiche” e l’approfondimento di nodi problematici. Il punto di vista prescelto è quello antropologico, sostenuto dall’apparato metodologico che consente l’analisi di dati raccolti sul campo, attingendo da risultati statistici e analizzati per mezzo dell’osservazione. Un’osservazione non limitata alla durata del progetto, ma forte
di esperienze pregresse di frequentazione del territorio e da contiguità con le grandi tematiche di
partenza, che possono essere ricapitolate in alcuni grandi filoni di studio: rischio, sviluppo, sistemi di
produzione, patrimonio.
Il lavoro, dedicato alla memoria di Barbara Vaccarelli, amica dell’Osservatorio e attivista aquilana, sotto forma di report tocca diversi argomenti e momenti districati in quarant’anni cruciali per molteplici aspetti in un’area vasta e multiforme, che può essere letta geograficamente, storicamente, politicamente.
Il report si apre con un’introduzione di Raffaele Bove (Direttore tecnico CeRVEnE) e si struttura in una prima parte dedicata alle prime ore dell’emergenza viste attraverso gli occhi degli animali che provano a mostrare lo scatto compiuto proprio a partire dal 23 novembre 1980. La seconda immersione è dedicata ai primi tempi e ai primi interventi, evidenziandone le criticità e i disagi vissuti dagli allevatori che, ammaliati o disillusi, si ritrovano a compiere una “mutazione antropologica” inevitabile, che non li abbandonerà più. La terza parte si occupa dei finanziamenti legati alla ricostruzione e delle conseguenze di specifiche scelte politico-legislative sul comparto zootecnico, che negli anni “entra in Europa” e affronta le sorti di altri territori marginali della Penisola. L’ultimo momento di riflessione prende in esame tre casi di patrimonializzazione che vede protagonisti gli animali allevati nel Cratere, individuando prospettive e modelli futuri. A concludere il lavoro la postfazione di Stefano Ventura (coordinatore dell’Osservatorio sul dopo sisma) e un’Appendice composta da alcune normative specifiche, elenchi che consentono di leggere il peso specifico delle produzioni zootecniche dei territori coinvolti, alcune schede di aziende incontrate con una galleria di immagini.
A chi continua o inizia ad allevare il Cratere, le parole di Pietro Clemente in “Le parole degli altri. Gli antropologi e le storie della vita”: Come si vede se c’è un posto per il passato questo è il futuro. Certo nel passato non c’è nessun posto per il passato. Nel passato non c’è alcun posto.
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