di Stefano Greco
L’evento ECM “L’approccio One Health e il contributo delle politiche sanitarie allo sviluppo sostenibile”, organizzato dalla sezione Abruzzo-Molise della Società Italiana di Igiene (S.It.I.) il 13 Ottobre nella sede dell’Ordine dei Medici di L’Aquila è stata l’occasione per riflettere sulla centralità della tematica One Health e sul suo possibile ruolo nelle politiche sanitarie del prossimo futuro, alla luce del nuovo riassetto della sanità pubblica del nostro Paese. Secondo il nuovo Piano Nazionale della Ricerca (PNR) 2021-2027 è necessario combinare innovatività e miglioramento delle cure alla persona con la sostenibilità dei sistemi sanitari e con una visione olistica della salute umana nelle sue interconnessioni con la società globalizzata, il mondo animale e l’ambiente. In particolar modo, con le tragiche conseguenze determinate dalla pandemia di SARS-CoV-2, è divenuto evidente a tutti come, sempre di più, il concetto di tutela della salute acquisti un carattere trasversale e si attui attraverso reti multidisciplinari. Tra i vari interventi il primo è stato quello di Umberto Agrimi, Direttore del Dipartimento di Sicurezza Alimentare, Nutrizione e Sanità Pubblica Veterinaria dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha evidenziato il ruolo centrale di coordinamento delle attività di controllo epidemiologiche e il ruolo di formatori per il SSN rappresentato dall’ISS. L’intervento di Nicola D’Alterio, Direttore Generale l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo e Molise “G. Caporale” di Teramo (IZSAM), ha presentato le numerose attività nazionali e internazionali svolte e sottolineato l’importanza di una più efficace opera di coinvolgimento del decisore politico in tema di One Health. Successivamente gli interventi di Mario Muselli, Università dell’Aquila, e di Giuliano Garofolo, IZSAM, hanno parlato della struttura e del coordinamento delle reti di sorveglianza, nazionali e internazionali, in ambito di sicurezza alimentare e di contrasto all’antibiotico-resistenza. Preziosa è stata la partecipazione di Raffaele Bove, Direttore del CeRVEnE, che vanta un’esperienza consolidata sul tema della disastrologia veterinaria.
L’alleanza di Istituzioni può quindi rappresentare un efficiente sistema di allerta epidemiologica in grado di identificare tempestivamente le minacce epidemiche, con un approccio One Health ed in stretta collaborazione con le strutture sanitarie del territorio, e mitigare i possibili effetti sulla popolazione. Un ottimo esempio di ciò è stato presentato da Giandomenico Pinto, direttore della U.O.C. Area Distrettuale Adriatico della ASL Teramo, che ha illustrato il lavoro svolto dall’Unità di Coordinamento delle Attività Territoriali (U.C.A.T.) grazie alla collaborazione della ASL di Teramo, dall’IZSAM e l’Università dell’Aquila nella gestione e monitoraggio dell’emergenza Covid-19. La pandemia di SARS-CoV-2 rappresenta il paradigma della minaccia infettivologica globale che è oggi sempre più reale a causa dell’incremento demografico, della aumentata mobilità umana, dei cambiamenti climatici e dei suoi impatti sulla popolazione microbica e vettoriale, della interfaccia e prossimità tra mondo umano e mondo animale. L’intervento di Pasquale Lelio Lapadre, Prorettore delegato per lo sviluppo sostenibile dell’Università dell’Aquila, ha sottolineato la notevole rilevanza della consapevolezza che l’approccio One Health rappresenti un tassello indispensabile per il raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite anche in tema di uguaglianza sociale, come il contrasto alla fame nel mondo. Gli interventi di Matteo Vitali, Professore Ordinario di Igiene presso l’Università degli Studi “Roma La Sapienza”, e di Carmela Protano, Professoressa Associata in Igiene presso l’Università degli Studi “Roma La Sapienza”, hanno sottolineato l’influenza dei fattori ambientali sulla salute umana in una visione One Health. Infine Alessandra Continenza, Prorettrice delegata alla Didattica dell’Università dell’Aquila, ha parlato dell’importanza delle nuove competenze e della formazione continua per il raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030, con particolare riferimento alla salute umana e quella animale. Tale evento contribuisce ad una maggiore presa di coscienza sulla necessità di lavorare ad una maggiore integrazione tra le diverse anime della sanità pubblica, presentando una collaborazione volta a mettere a punto metodi e competenze tra la Società Italiana di Igiene, il Dipartimento MeSVA dell’Università dell’Aquila, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo e Molise “G. Caporale” di Teramo, il Cervene e le ASL di L’Aquila e Teramo.
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