di Raffaele Bove, direttore tecnico del Cervene
Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici (SNPS) – L’ISS sottoscrive con le Regioni gli “Accordi per il trasferimento delle risorse economiche”. La Regione Campania si attiva.
Considerazioni
Premessa
La Regione Campania firma un Accordo di Collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, in qualità di soggetto Attuatore, per la realizzazione del sub-investimento 1.1 “Rafforzamento complessivo delle strutture e dei servizi SNPS-SNPA a livello nazionale, regionale e locale, migliorando le infrastrutture, le capacità umane e tecnologiche e la ricerca applicata” nell’ambito del programma “Salute, Ambiente, Biodiversità e Clima”.
L’ASL di Salerno per il Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari (PNC) per la realizzazione del progetto “Salute, Ambiente, Biodiversità e Clima” diviene soggetto Realizzatore per la realizzazione del sub-investimento 1.1 “Rafforzamento complessivo delle strutture e dei servizi SNPS-SNPA a livello nazionale, regionale e locale, migliorando le infrastrutture, le capacità umane e tecnologiche e la ricerca applicata” nell’ambito del programma “Salute, Ambiente, Biodiversità e Clima”
Organi facenti parte del SNPS
Organi facenti parte del SNPS che operano in coordinamento tra loro, in una logica di rete sono: a) i Dipartimenti di prevenzione di cui agli articoli 7 e 7-bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, in coerenza con le previsioni di cui all’articolo 7-ter, comma 1, lettera b), del medesimo decreto legislativo; b) le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, anche con funzioni di coordinamento in rete dei Dipartimenti di cui alla lettera a) tra di loro e con le altre strutture sanitarie e socio-sanitarie, nonché con gli altri enti del territorio di competenza, che concorrono al raggiungimento degli obiettivi del SNPS; c) gli Istituti zooprofilattici sperimentali di cui al decreto legislativo 30 giugno 1993, n. 270; d) l‘Istituto superiore di sanità, con compiti di coordinamento e supporto tecnico-scientifico; e) il Ministero della salute, con compiti di indirizzo, programmazione, monitoraggio, comunicazione istituzionale, anche mediante l’adozione di apposite direttive
Riferimenti legislativi
Il D.L. n. 36 del 30 aprile 2022, convertito in legge, con modificazioni, dall’articolo 1, comma 1, L. 29 giugno 2022, n.79, recante “Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”, è stato istituito il Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici (SNPS), il quale ha il principale obiettivo di implementare le politiche per la prevenzione, il controllo e la cura delle malattie acute e croniche, trasmissibili e non trasmissibili correlate in modo diretto o indiretto a fattori ambientali e climatici;
Il Decreto del Ministero della Salute 9 giugno 2022 prevede che le Regioni e le Province Autonome istituiscano il “Sistema regionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici (SNPS)”, assicurando l’approccio integrato “One Health” nella sua evoluzione “Planetary Health” e che le stesse concorrano, a livello regionale, al perseguimento degli obiettivi di prevenzione primaria del SNPS, di cui fanno parte, in una logica di rete, i Dipartimenti di Prevenzione, di cui agli articoli 7 e 7-bis del Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modifiche e integrazioni, tra di loro e con le altre strutture sanitarie e sociosanitarie, nonché gli altri enti del territorio di competenza, avvalendosi anche degli Istituti zooprofilattici sperimentali;
L’art. 27 del Decreto PNRR2 aveva previsto, attraverso l’investimento di 500 milioni di euro, l’Istituzione del Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici allo scopo di migliorare e armonizzare le politiche e le strategie messe in atto dal Servizio sanitario nazionale per la prevenzione, il controllo e la cura delle malattie acute e croniche, trasmissibili e non trasmissibili, associate a rischi ambientali e climatici.
Rapporto Salute e Ambiente
Nel nostro Paese esiste uno scollamento tra Salute e Ambiente e si auspica con la nascita del Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici (SNPS) il superamento di una visione settoriale sull’argomento salute e ambiente ma la nascita di una cultura di One Health che consideri la salute umana, la salute degli animali, la salute dei vegetali e la salute dell’ambiente in linea a con quanto espresso nell’Agenda 2030.
Esistono, infatti, oggi due binari:
– da una parte i Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie che garantiscono la prevenzione collettiva e sanità pubblica, anche a supporto dell’autorità sanitaria locale:
- a) profilassi delle malattie infettive e parassitarie;
- b) tutela della collettività dai rischi sanitari degli ambienti di vita anche con riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali;
- c) tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi agli ambienti di lavoro;
- d) sanità pubblica veterinaria, che comprende sorveglianza epidemiologica delle popolazioni animali e profilassi delle malattie infettive e parassitarie; farmacovigilanza veterinaria; igiene delle produzioni zootecniche; tutela igienico sanitaria degli alimenti di origine animale;
- e) tutela igienico-sanitaria degli alimenti;
- f) sorveglianza e prevenzione nutrizionale
– dall’altra parte il Sistema delle Agenzie Ambientali. Un sistema che unisce la conoscenza dei problemi ambientali di un determinato territorio con le politiche nazionali di prevenzione e protezione dell’ambiente.
La nascita del Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici (SNPS) rappresenta lo strumento per una risposta più moderna alla lotta ai cambiamenti climatici e ai disastri naturali. L’obiettivo 13 dell’Agenda “Promuovere azioni per combattere il cambiamento climatico”, intende rafforzare in tutti i paesi la capacità di ripresa e di adattamento ai rischi legati al clima e ai disastri naturali e integrare le misure di cambiamento climatico nelle politiche, strategie e pianificazione nazionali.
L’Esperienza della Campania
Si segnalano due esperienze presenti in Regione Campania: il Centro regionale per la prevenzione e gestione delle emergenze CERVENE (www.cervene.it) e il Centro di Referenza Nazionale per l’analisi e studio di correlazione tra ambiente, animale e uomo(CdRN) (https://www.izsmportici.it/portale/index.php?sm=0&p=168).
Il Cervene, nato nel 2017 come Centro di riferimento in Campania per le emergenze veterinarie non epidemiche nel corso degli anni ha colto un netto legame tra i disastri naturali, il cambiamento climatico e l’azione dell’uomo e dunque tra lo sviluppo sostenibile e la convivenza equilibrata con il pianeta e il suo ecosistema e nel 2020 la Giunta della Regione Campania estende la mission del CERVENE all’Agenda 2030, in particolare all’obiettivo 13. Il 16 maggio 2022 ha pubblicato Il “Libro Verde sulla Prevenzione Sostenibile” che vuole essere un documento utile per lavorare insieme sulla Prevenzione sostenibile ma anche per conoscere, approfondire, maneggiare con sicurezza l’Agenda 2030 e i suoi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. https://www.cervene.it/blog/2022/05/16/prevenzione-sostenibile/
Il 20 maggio 2022 il Cervene ha pubblicato il Volume “Emergenza Api e Insetti Impollinatori” che costituisce il quarto Quaderno sulla Sanità Pubblica edito da Edizioni MIdA. https://www.cervene.it/blog/2022/05/20/emergenza-api-e-insetti-impollinatori-ecco-il-libro/
Questi due volumi non hanno pretese particolari ma rappresentano degli stimoli, delle esperienze territoriali per diffondere la cultura della prevenzione sostenibile.
Inoltre, il Cervene sempre sul versante Ambiente e Salute ha pubblicato due Mostre su Agenda 2030 e su Obiettivo 13 (www.cervene.it/mostre) e un fumetto sui comportamenti da adottare in ambito ambientale (www.cervene.it/download)
Il Centro di Referenza Nazionale per l’analisi e studio di correlazione tra ambiente, animale e uomo, con sede presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno è stato istituito attraverso il Decreto del Ministero della Salute del 28 maggio 2019 (GU Serie Generale n.199 del 26-08-2019), ha come obiettivo, tra gli altri, quello di promuovere e svolgere attività di programmazione, ricerca scientifica, risk-assesstment, di sorveglianza e di analisi epidemiologica volte ad evidenziare le interazioni tra i contaminanti e le matrici alimentari di competenza ed a sviluppare delle strategie di intervento mirate.
Conclusioni
Antonello Caporale in prefazione al libro “LA FABBRICA DEL TERREMOTO- Come i soldi affamano il Sud” scrive: “È venuto il momento di dirlo: i soldi hanno spesso affamato il Sud. I tanti quattrini che lo Stato investì nelle aree industriali della Campania e della Basilicata, volendo per legge trasformare i contadini irpini in operai brianzoli, hanno piallato coscienze e colline senza offrire un futuro a chi ora lì intorno vive, nell’attesa ormai consumata di una speranza”.
Ho qualche riserva su come saranno gestite le ingenti risorse messe a disposizione del PNRR per le strutture periferiche che negli anni non hanno mostrato una buona governance per gestire la quotidianità e per aver dimostrato carenze nella gestione delle risorse economiche assegnate per la realizzazione di micro e medio progetti.
Governare processi complessi richiede know how specifico, competenze gestionali, risorse umane adeguate e una solida struttura tecnica/amministrativa di supporto. Naturalmente il processo deve essere impostato con un approccio One Health.
Per il Sud, il PNRR è un’opportunità di crescita e di rilancio e la Sanità Pubblica può beneficiare di risorse per garantire più salute e più benessere. Il Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici (SNPS), e a cascata i sistemi regionali della prevenzione della salute dai rischi ambientali e climatici, possono, coniugando ambiente e salute, lavorare per uno sviluppo più sostenibile in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030.
Ma questo è un processo complesso che necessità del coinvolgimento di tutti gli attori: Dipartimenti di prevenzione, Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, Istituti zooprofilattici sperimentali, Istituto superiore di sanità e Ministero della Salute.
Lascia un commento