di Alessandra Tesone
La seconda edizione della “Summer school” organizzata dal CeRVEnE, si è tenuta nella splendida città di Agropoli dal 26 al 29 Luglio 2023. Gli argomenti trattati nella prima giornata dell’evento che è durato quattro giorni, si sono incentrati su un settore la cui importanza viene fin troppo spesso trascurata: gli insetti impollinatori. Coordinatore e moderatore della giornata è stato Gennaro di Prisco, del CNR- IPSP, il quale ha fornito una panoramica sul ruolo delle api, ed in generale degli insetti impollinatori all’interno del settore agricolo. La mattinata è proseguita con gli interventi di relatori di spicco, ognuno dei quali ha fornito un punto di vista approfondito su uno o più aspetti legati a questo settore, offrendo in questo modo spunti di riflessione e dibattito a 360gradi. Tenendo come punto centrale l’importanza delle api e degli insetti impollinatori sia per il settore produttivo che per il mantenimento della biodiversità si è riusciti a fornire un quadro completo delle problematiche del settore e di tutte le iniziative volte a preservarli.
Decenni di scorrette pratiche di gestione, tecniche di allevamento sbagliate, urbanizzazione, uso smodato del suolo e di agrofarmaci hanno portato ad un indebolimento degli esemplari e ad una drastica riduzione dei loro areali rendendoli sempre più soggetti ad agenti patogeni, parassiti e specie alloctone predatrici. Non da sottovalutare anche i cambiamenti climatici, soprattutto quelli che si manifestano con eventi improvvisi e di grande entità, che creano problemi alla fioritura, con scarsa quantità e qualità di nettare per sopperire alle necessità di questi insetti.
In questo contesto si sviluppa il progetto EVOC (Emergenza Vespa Orientalis in Campania) rivolto non solo agli allevatori ed alle ASL, ma anche ai singoli cittadini per sensibilizzarli. L’approccio sistematico del progetto prevede la conoscenza delle specie presenti sul territorio al fine di garantirne il riconoscimento, studiarne la distribuzione ed il numero degli esemplari, in modo da valutarne le interazioni e capire l’evoluzione dell’ecosistema. La necessità di un corretto riconoscimento di specie è stato un altro importante punto di dibattito durante la prima giornata, sottolineando l’importanza di non generalizzare sulla specie Apis e di contestualizzare la loro presenza in ecosistemi antropocentrici. Proprio la convivenza con l’uomo e la progressiva urbanizzazione del loro habitat ha messo a rischio questi insetti, ma già dal 2000 sono iniziate attività di ricerca e monitoraggio volte a trovare una soluzione alle numerose problematiche che concorrono alla loro progressiva scomparsa. Dal 2015 si è implementata ulteriormente l’attività di monitoraggio e ricerca tramite l’uso di diversi indicatori e ci si è posti l’obiettivo a lungo termine di andare a ripristinare la biodiversità di molti ecosistemi ed in particolare quelli agricoli e forestali.
Il Regolamento sul rispristino della Natura, del 20 giugno 2023, rappresenta quindi una base giuridica importante per poter attenzionare a livello centrale il settore, andando a superare le difficoltà che hanno sempre incontrato le iniziative private senza i necessari strumenti economici di lotta.
In relazione all’allevamento delle api è stato inoltre evidenziato come si tratti in realtà dell’allevamento di soggetti selvatici a livello domestico o zootecnico e che la loro gestione dovrebbe essere meno soggetta ad interessi di mercato e rispettosa delle abitudini della specie; mentre nel caso di altri impollinatori selvatici, l’istallazione di “Bee-hotel” nei parchi può essere un efficace metodo di monitoraggio poco invasivo per andare a riscontrare presenza di parassiti e parassitoidi nell’ecosistema.
L’ape insieme agli altri insetti impollinatori è stata messa al centro del concetto “One Health” proprio perché permette la produzione e riproduzione non solo delle piante coltivate, ma anche di tutte quelle selvatiche; sono quindi alla base della nostra alimentazione.
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